lunedì 6 agosto 2012

Due pesi e due misure (alla tedesca)

Parliamo di nuovo di Olimpiadi.
Ma non di risultati sportivi (anche se oggi ci sono stati alcuni splendidi risultati di atleti italiani) e neanche del flagello doping (anche se oggi uno degli atleti di punta italiani è stato beccato).

Parliamo di Olimpiadi e di politica. E di Germania.

La Germania - e la Baviera in particolare, per essere onesti - usa nei confronti delle idee neonaziste due pesi e due misure.

Quando possono intaccare l'immagine tedesca all'estero vengono combattute senza pietà (anche quando sono inesistenti o perlomeno non illegali).
Quando rimangono all'interno del paese e portano voti politici vengono protette e nutrite (anche se ci sarebbe motivo di indagini giudiziarie o almeno politiche).

Recentemente ci sono stati due casi eclatanti a dimostrare ciò: il "caso" Drygalla e il "caso" Söder.

Nadja Drygalla è una canottiera tedesca, qualificatasi per le Olimpiadi londinesi con l'equipaggio dell'otto femminile tedesco.
Qualificata grazie ai risultati sportivi suoi e delle sue compagne. Niente doping (almeno fino a prova contraria, bisogna aggiungere oggigiorno), niente wild card. Veramente e sportivamente qualificata grazie ai risultati.
La ragazza non si è mai distinta per dichiarazioni politiche di nessun colore, né in positivo né in negativo. Però ha un problema. Il suo fidanzato (o presunto tale) è una figura importante della NPD, il Partito Nazional-Democratico Tedesco, di estrema destra. Di fatto neonazista.
Però - va chiarito - partito perfettamente legale. Con idee non certo apprezzabili, ma finora mai valutate anticostituzionali dalla Corte Costituzionale tedesca (almeno per quanto riguarda lo statuto e le varie iniziative del partito, la corte non valuta le sparate delle singole persone).
Eppure la ragazza è stata convinta a lasciare "spontaneamente" le Olimpiadi per il danno di immagine che la sua presenza (dopo un servizio al proposito della televisione di stato tedesca) poteva comportare per la delegazione nero-rosso-gialla (i colori della bandiera tedesca, per chi non lo sapesse).

Markus Söder invece è un politico vero, riveste un ruolo importante (ministro delle finanze della Baviera) ed è membro di un partito "popolare", che fa parte della coalizione di governo a Berlino, la CSU, Unione Cristiano-Sociale. Ufficialmente un partito di centro (stile vecchia Democrazia Cristiana), ma di fatto una super-razzista Lega Nord tedesca (anzi, bavarese).
Il signor Söder non si lascia sfuggire nessuna occasione per sparare giudizi razzistici (sempre nella sostanza, talvolta anche nella forma) sugli altri stati della UE, sugli immigrati in Germania e talvolta anche sugli altri tedeschi, colpevoli di non essere bavaresi.
La sua ultima uscita ha riguardato in questi giorni la Grecia: "Se una corda ti tiene legato a chi rischia di trascinarti giù, taglia la corda" (sto citando a memoria, può darsi che la citazione non sia 100% letterale, ma il senso è corretto), spiegando poi che la Germania deve sbattere la Grecia fuori dall'Euro.
Al di là della questione morale, ha quindi anche invitato la Germania a comportarsi in maniera illegale, visto che nessun trattato europeo (e neanche nessuna legislazione nazionale) prevede la possibilità di cacciare con la forza fuori dall'Euro un paese. Per i trattati europei l'uscita dall'Euro può essere solo volontaria.
Ma nessuno ha chiesto a Söder di lasciare qualche partito, governo o altro. Nessuno gli ha neanche chiesto di scusarsi.

Però la Drygalla - che non ha fatto nulla - era alle Olimpiadi.
Söder - che ha fatto un bel po' - se ne stava tranquillo a Monaco. E soprattutto ha amici (e amiche, vero Frau Merkel?) a Berlino.

Saluti,

Mauro.

3 commenti:

  1. Ciao Mauro, ma alla fine dici
    "Però la Drygalla - che non ha fatto nulla - era alle Olimpiadi"
    Intendevi "NON era alle Olimpiadi"?
    A ogni modo spero che non ti caccino dalla Germania come dicevi... Perché non sarebbe giusto, certo, ma soprattutto perché riavremmo la calata del barbaro in Italia :-p

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  2. Ah, scusa, il commento precedente e' mio, cioe' di Ricky
    Ricky (appunto)

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  3. No, no: ERA alle Olimpiadi. Lei era già a Londra. Da lì è stata fatta tornare a casa prima della sua gara.

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