venerdì 7 maggio 2010

Aeroporti e sicurezza

Molti dei miei lettori (sempre che ne sia rimasto qualcuno dopo gli ultimi messaggi molto personali e soprattutto poco allegri) sanno che per lavoro viaggio molto in aereo.

Dopo il famoso 11 settembre 2001 c'è stata una corsa alla sicurezza. E negli aeroporti più ancora che altrove.
Non si può più portare nulla di neanche vagamente pericoloso in cabina e bisogna sempre e comunque essere riconoscibili, quasi schedati.

Ora voglio raccontarvi due avventure capitatemi qualche tempo fa (entrambe comunque ben dopo l'11 settembre 2001) e tornatemi in mente oggi pomeriggio, dopo aver visto quanto ridicoli fossero i controlli all'aeroporto di Tegel (Berlino).

I commenti li lascio a voi.

1) Anno 2005, volo Colonia-Milano.

Mi metto in viaggio da casa coi mezzi pubblici per raggiungere l'aeroporto. Arrivato quasi a destinazione mi accorgo con sgomento di aver dimenticato a casa tanto la carta d'identità quanto il passaporto.
Non posso tornare a casa a prenderli: troppo tardi, avrei perso l'aereo. Quindi metto su una faccia di bronzo e provo ad andare avanti.
Al check-in faccio presente la situazione e l'impiegata, senza fare una piega, mi dice: "Ha almeno qualcosa dove ci siano foto e indirizzo?". Passo il check-in grazie al tesserino di donatore di sangue della Croce Rossa tedesca.
All'imbarco mi chiedono solo il biglietto e nessun documento. Quindi volo in Italia tranquillo, atterro a Milano e mi prendo il treno per Genova.
Per sovrappiù, al ritorno, passo in macchina due confini (Italia-Svizzera e Svizzera-Germania) completamente senza documenti. E la Svizzera non era ancora nell'area Schengen.

2) Anno 2009, volo "circolare" Düsseldorf-Norimberga-Copenhagen-Düsseldorf.

Mi metto in viaggio - stavolta con i documenti! - da Düsseldorf a Norimberga. Volo interno tedesco. Tutto bene.
Da Norimberga (dopo aver assistito ivi a un convegno) mi rimetto in viaggio per Copenhagen, causa progetto da gestire in Danimarca. Tutto bene.
Dopo due giorni di lavoro in Danimarca riprendo l'aereo a Copenhagen per tornare a Düsseldorf. Copenhagen - dopo il caos delle vignette antiislamiche pubblicate su giornali danesi - è l'aeroporto più controllato d'Europa. Ancora tutto bene.
Arrivato a Düsseldorf cerco un taxi e mi metto in cammino verso casa, a Colonia.
Dentro il taxi, infilo la mano nella tasca interna della giacca per prendere la penna e cosa trovo? Un cacciavite con la punta in metallo lunga quasi dieci centimetri. Un cacciavite che avevo usato poco prima di partire e che mi ero dimenticato di avere in tasca. Un cacciavite sfuggito ai controlli di tre aeroporti, uno dei quali il più controllato d'Europa.

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. ciao, lavoro in aeroporto a malpensa T1 - lo sapete che i bagagli (valigie) dopo il check-in entrano nell'impianto e vengono controllati alla macchina RX. diversamente i "fuori misura" cioè (zaini, pacchi, sacche da golf, sci, ecc) scendono dal montacarichi e un addetto se ha voglia li passa alla macchina RX altrimenti (per negligenza o per fretta) vengono caricati direttamente nella stiva senza controllo!!!!!! salireste su un aereo sapendo che ci sono dei bagagli NON controllati?? succede molte volte più di quanto pensiate.... saluti

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  2. Tenendo conto che sei "anonimo" non sei credibile.
    Se avessi voluto mantenere l'anonimato solo per ragioni di sicurezza personale mi avresti contattato in privato, non avresti scritto un commento sul blog.

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